Prossimità
L’isolamento sociale, questa imposta distanza dai corpi degli altri che stiamo vivendo, ha prodotto una lontananza. La nostra vita è fatta di contatti, di vicinanza fisica, di lavoro, scuola, divertimento, consumo che si basano sullo stare assieme. Anche negli spostamenti, affollati in autobus e metropolitane, pendolando sui treni, condividendo passaggi in auto, siamo molto spesso circondati da altre persone. E in questi giorni anche forzate situazioni di condivisone dello spazio con anonimi sembrano mancarci. Per non parlare degli affetti, delle amicizie, delle conoscenze e anche delle frequentazioni occasionali che, nel loro essere impedite, ci sembrano ancora più necessarie. Ma è un isolamento e una condizione di vita più generale che ci fa scoprire più prossimi agli altri. Più vicini a chi soffre e a chi lavora per dare loro cura, per quelle famiglie che non possono nemmeno condividere il loro dolore per una perdita, per chi è da sempre isolato socialmente e non ha nemmeno una casa in cui essere rinchiuso. E sperimentiamo nuove prossimità digitali, condivisioni di schermi che diventano nuove finestre attraverso cui vederci, riconoscerci, stare assieme per fare le cose. E forse, domani, saremo capaci di dare valore alle molte facce a quella prossimità che ci rende più umani.