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Pasta madre

Due radici: PA e MA PA, comune alla radice di Pane e Padre ha a che vedere con il significato di accudire e nutrire, non solo una comunità di persone che mangiano, lavorano e contribuiscono alla filiera, ma anche la fertilità dei terreni, e le generazioni future di umani (humus) che dalla stessa terra trarranno il cibo. Il rapporto tra impastare il pane e nutrire la terra è diretto: quando si sceglie la comunità dei produttori si definisce insieme anche una comunità d’intenti. L’investimento che ne deriva determina il bilancio più importante, quello del benessere del pianeta e dei viventi. MA, radice sanscrita comune a Materia, Maestro, Mano, Mente, Madia, ci porta a diversi significati tra cui: generare, formare, misurare, concepire, contenere. La Pasta Madre dà un’impronta al pane, ma non può definire tutto il risultato. Tecnicamente la Pasta Madre è un miscuglio di lieviti e batteri in un impasto di farina e acqua che si adatta e si evolve in base al tipo di nutrimento che riceve e al contesto in cui vive. Questa popolazione di microrganismi proviene da quella della terra, che attraverso il grano e la farina, arriva nel luogo in cui diviene impasto, ne è condizionata profondamente e attraverso il pane contribuisce a generare un microbiota sano nella pancia di chi se ne nutre quotidianamente. Siamo quindi quello che mangiamo ma anche quello che coltiviamo, e come lo coltiviamo. Simbolicamente la Pasta Madre rappresenta la diversità di valori e punti di vista, la resistenza ai momenti difficili, l’adattamento ai contesti culturali, storici e geografici, agli eventi imprevedibili. La Pasta Madre si dona, non si vende: una consuetudine centenaria che ci ricorda il valore della gratuità e della gratitudine, della trasparenza. 3 miliardi di persone nel 2020 hanno cambiato abitudini in una settimana. È stata una pratica preziosa, possiamo continuare ad adattarci a situazioni sempre nuove, proprio come fanno lieviti e batteri, magari questa volta con l’obiettivo preciso di accudire quella Madre Terra di cui siamo tutti figli, guardando avanti 20, 50, 200 anni. Noi panettieri di nuova generazione siamo grandi, eterni mammoni. 

- Pasquale PolitoForno BrisaPAU - Panificatori Agricoli Urbani