Guerra
Puro disordine, il fine della guerra è quello di ripristinare la pace. Nel significato sociale ed esteriore, il termine descrive sforzo, confusione, conflitto; nel significato spirituale ed interiore, il termine descrive (altrettanto) sforzo, realizzazione delle opposizioni, lotta con la propria anima. Gli eventi recenti mostrano una situazione di disordine senza precedenti, ma, al tempo stesso, invitano alla riflessione con se stessi. D’altra parte, non potendo confrontarsi con un “nemico” esterno, in carne e ossa, il tempo attuale stimola una lotta dell’uomo con i propri “nemici” interni, gli elementi che si oppongono ad un ritorno dell’ordine. Soltanto vincendo tutte le opposizioni interiori cessa, finalmente, lo stato di guerra. Tale rappresentazione della guerra e della pace è nel simbolismo della tradizione indù, ad esempio nella Bhagavadgītā, che rappresenta l’azione (la guerra), e l’immobilità (la pace); è anche nel simbolismo della tradizione islamica, racchiuso nel significato di jihād, ovvero “sforzo”, e, più comunemente, “guerra santa”, che definisce, con le parole del Profeta, sia la “piccola guerra santa” (lo sforzo esteriore dell’uomo contro i suoi nemici fisici, la lotta contro i turbatori dell’ordine esterno), sia la “grande guerra santa” (lo sforzo interiore dell’uomo contro i propri nemici interiori, la risoluzione delle opposizioni).