Affacciati ai balconi per cantare insieme la voglia di resistere, ma anche urtati per chi lascia le scarpe sul pianerottolo al rientro a casa. 
Lo sguardo preoccupato e partecipe quando arriva l’ambulanza ed escono infermieri in tuta bianca, ma anche quello storto, sospettoso, nei confronti di chi “ci ha portato il virus”.
Il fastidio per l’aumento dei rumori prodotti da bambini costretti alla clausura e la spesa portata alla vicina anziana che teme di uscire anche solo per fare la spesa. 
Ho messo una bandiera dell’Italia alla finestra della mia guardiola. Nessun nazionalismo, identitarismo, nemmeno patriottismo. Solo un segno che ci aiuti a ricordare che abitiamo una stessa terra, che ha senso averne cura, che questo virus può ulteriormente isolarci o avvicinarci. Con-dominio. Metteremo l’accento sulla prima o la seconda parte?