Casa
Oggi ho deciso di sistemare la mia piccola dimora. Non so se tale esercizio elementare possa giovare alla mia specie homo sapiens, per lo meno la specie di lingua italiana. Così costeggio dapprima il perimetro delle camere, molto articolato, esteso, non so se si perda in estensione, però non riesco a ritrovare il punto d’arrivo che mi congiunga alla partenza. So per certo, come la filosofia cominci oltre i saperi e le letterature, non sono avvezzo invece a trovare i miei passi lì dove l’abitudine dovrebbe facilitare il cammino. Al contrario, se chiudo gli occhi, riesco a ritrovare l’orientamento. Cerco un cammino mediano tra l’oblio di una geometria arrogante e fedele, e la cecità che mi pone questioni difficili, ma che procura incontri rari e miracolosi.
Negli spostamenti mi affido ai bordi finiti: ecco allora l’inizio delle decisioni rigorose. A partire o meno da questi lasciti, cerco una carta della Terra.